Questa voce è stata curata da Isabella Digiesi
Scheda sintetica
La riduzione dell’orario di lavoro (ROL) è un istituto di fonte contrattuale, che consente al lavoratore di astenersi dalla prestazione lavorativa senza vedere modificata la propria retribuzione.
La riduzione degli orari di lavoro è determinata:
- su base annua
- in relazione alle mansioni svolte dal lavoratore.
Solitamente, tale riduzione viene realizzata tramite la concessione di permessi orari che possono arrivare anche alla concorrenza di uno o più giorni lavorativi.
Per ulteriori approfondimenti si veda anche la voce Orario di lavoro
Fonti normative
- Contratto Collettivo di lavoro applicato
- Nota ministeriale n. 8489 del 27 giugno 2007
- Decreto Legislativo 8 aprile 2008, n. 66
- Decreto Legislativo 23 aprile 2004, n. 124
Cosa fare – A chi rivolgersi
- Ufficio vertenze sindacale
- Studio legale specializzato in diritto del lavoro
Scheda di approfondimento
I “ROL” sono dei permessi orari per la “riduzione dell’orario di lavoro” che trovano origine nella contrattazione collettiva.
Fu il primo accordo triangolare del 22 gennaio 1983 (cd. “Protocollo Scotti”), fra Governo e parti sociali, a riconoscere alla contrattazione collettiva la possibilità di disciplinare il diritto dei lavoratori a una riduzione dell’orario di lavoro su base annua.
Questo primo elemento di flessibilità nei rapporti di lavoro, introdotto per via contrattuale, prese piede nei successivi accordi e nella stipula ex novo di contratti collettivi nazionali di lavoro, determinando i “ROL” su base annua e in relazione all’inquadramento e alle mansioni del lavoratore.
Il numero dei giorni di permesso varia da settore a settore e, in non pochi CCNL, nel contesto dello stesso settore in considerazione delle mansioni effettivamente svolte dal lavoratore.
Peraltro, gli stessi contratti collettivi, nel regolamentare le riduzioni di orari di lavoro, come precisamente ricorda la nota ministeriale del 27 giugno 2007, affidano in genere alla contrattazione di livello aziendale la concreta disciplina della loro utilizzazione da parte dei lavoratori.
Il godimento dei “ROL” può avvenire sia individualmente che collettivamente:
- l’utilizzazione individuale è prevista come fruizione da parte di ciascun dipendente di permessi orari retribuiti, in genere godibili in gruppi da 4 a 8 ore, fino alla “concorrenza di uno o più giorni lavorativi” come ricorda la nota n. 8489/2007. Peraltro, in questo caso, è in genere previsto che il lavoratore faccia richiesta della fruizione di ROL in un certo termine di preavviso.
- l’utilizzazione collettiva è intesa come vera e propria riduzione dell’orario di lavoro annuale, su base giornaliera o settimanale a seconda dei casi e dei settori, che interessa la generalità dei lavoratori.
A tale proposito si veda ad esempio l’art. 140 CCNL Terziario: tale articolo prevede la concessione “di gruppi di 4 o 8 ore di permesso individuale retribuito, in sostituzione delle 4 festività abolite”, ovvero la fruizione di permessi ROL “per complessive 56 ore annuali per le aziende fino a 15 dipendenti” e per complessive 72 ore annuali per le aziende con più di 15 dipendenti.
Nota ministeriale n. 8489 del 27 giugno 2007
Il “ROL” è un istituto la cui regolamentazione è rimessa alla disciplina stabilita dalle parti (la parte datoriale e quella dei lavoratori), in quanto previsione meramente contrattuale.
La nota ministeriale n. 8489 del 27 giugno 2007 precisa che “il mancato rispetto degli accordi così stabiliti non contempla alcuna ipotesi sanzionatoria, né penale né amministrativa”.
Punto di partenza e di arrivo del ragionamento ministeriale è la considerazione dell’origine pattizia dei “ROL” e il loro annoverarsi fra quei “diritti disponibili da parte del lavoratore”, in ragione dei quali il legislatore si astiene dall’introdurre interventi di tipo sanzionatorio, residuando alle parti qualsivoglia possibile tutela risarcitoria e ripristinatoria in sede processuale.
Nella nota del 27 giugno 2007, n. 8489, vi è contenuto il parallelismo con la disciplina dei riposi giornalieri e settimanali, del lavoro straordinario e delle ferie, tutti istituti per la tutela dei quali il legislatore (art. 18 bis del D.Lgs. 66/2003) ha inteso prevedere “precise sanzioni di natura amministrativa”a fronte di violazione di limiti e divieti posti a garanzia della indisponibile “integrità psicofisica del lavoratore”.
La violazione della disciplina contrattuale collettiva, nazionale ovvero aziendale, in materia di riduzione dell’orario di lavoro non consente di ravvisare gli estremi di cui agli art. 509 del codice penale e dell’art. 1 della legge n. 741/1994, essendo tali disposizioni normative poste a tutela del rispetto degli istituti contrattuali introdotti esclusivamente dai contratti collettivi nazionali di lavoro aventi efficacia erga omnes, non potendo in alcun modo incidere, e quindi non potendo trovare applicazione per le violazioni dei contratti collettivi di diritto comune.
Profilo operativo
Per i “ROL” valgono regole ormai consolidatesi in oltre venti anni di prassi aziendali, fra queste si segnalano:
- i permessi per riduzione di orari di lavoro si maturano in ragione di ratei mensili, con modalità identiche a quelle previste per le ferie;
- il datore di lavoro non è obbligato a concedere i “ROL” prima che il lavoratore ne abbia maturato il relativo diritto, salvo che non si tratti di utilizzazione collettiva;
- l’assenza andrà registrata sul libro paga con specifica indicazione della sua natura;
- in caso di mancata fruizione in un determinato lasso di tempo (generalmente entro la fine dell’anno di riferimento), è prevista l’apposita erogazione di una indennità corrispondente di identico valore economico, calcolata sulla base delle retribuzioni in essere al momento in cui scade la possibilità di fruizione.
Profili di vigilanza e sanzionatori
Il personale ispettivo è tenuto a verificare:
- gli adempimenti documentali e retributivi in circostanza di godimento di permessi di riduzione di orari ovvero di corresponsione della relativa indennità sostitutiva;
- le esatte registrazioni sul libro paga-sezione presene;
- le corrette valorizzazioni retributive sul prospetto di paga;
- l’esatta determinazione degli imponibili contributivo e fiscale;
- il regolare versamento dei contributi e dei premi connessi.
Per ciascun eventuale inadempimento, consistente nell’aver omesso le registrazioni dovute ovvero nell’averle operate in modo difforme dal dovuto o dal vero, il datore di lavoro incorrerà nelle rispettive sanzioni pecuniarie, amministrative o civili.
Nel caso in cui non sia stata corrisposta ai dipendenti l’indennità sostitutiva dei “ROL” e i relativi permessi non siano stati goduti, gli ispettori del lavoro potranno procedere col potere di diffida accertativa per crediti pecuniari di cui all’art.12 del D.Lgs. 23 aprile 2004, n. 124.