Corte di cassazione, sentenza 8 settembre 2015 n. 17773

8 Settembre 2015

L’INPS è responsabile dei danni causati a un dipendente da errate comunicazioni, anche informali, sulla sua posizione contributiva.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

Nel caso in esame non si trattava di una vera e propria certificazione, che in base alla legge n. 88 del 1989 l’INPS ha l’obbligo di rilasciare all’interessato su sua domanda, ma di semplici estratti conto non sottoscritti e contenenti l’indicazione dei contributi versati, senza peraltro la valutazione della loro utilizzabilità ai fini pensionistici. Sulla base di tali estratti conto, il lavoratore si era dimesso dal lavoro chiedendo la pensione di anzianità, scoprendo in questa sede che alcuni contributi costituivano una duplicazione e non erano pertanto utilizzabili per la pensione richiesta. Da qui l’azione di risarcimento danni nei confronti dell’INPS, che ha dato modo alla Cassazione di ribadire che anche comunicazioni informali e imprecise possono fondare la responsabilità dell’ente nei confronti dell’assicurato, per la particolare attendibilità sulla quale questi fa affidamento in ragione della qualità dell’ente pubblico gestore della previdenza.
Sezione: previdenza