Corte di giustizia UE, sentenza 5 dicembre 2019, in cause riunite nn. C-398/18 e C-428/18, Torrico e altri

5 Dicembre 2019

Contrasta col diritto dell’Unione la norma spagnola che subordina la pensione anticipata al fatto che il relativo importo per il lavoro svolto unicamente nello Stato superi quello che spetterebbe al raggiungimento dell’età pensionabile.

Tipo di Atto: Giurisprudenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Due cittadini spagnoli, che avevano lavorato per molti anni sia in Spagna che in altro Paese dell’Unione, avevano chiesto al loro Paese la pensione anticipata per gli anni qui lavorati, ottenendo un rifiuto, motivato dal fatto che la pensione anticipata loro da erogare dalla Spagna non superava, come prescritto dalla normativa spagnola, il minimo di quella che avrebbero ricevuto al compimento dell’età pensionabile, ma senza considerare che tale minimo sarebbe viceversa stato superato aggiungendo anche la pensione anticipata dovuta dagli altri Paesi in cui avevano lavorato. Adita in via incidentale, la Corte di giustizia ha affermato che contrasta col diritto dell’Unione un’interpretazione della citata norma spagnola nel senso di ritenere l’importo da corrispondere come pensione anticipata unicamente quello erogato dallo Stato spagnolo.
Sezione: previdenziale