Corte di giustizia UE, sentenza 6 settembre 2018, in causa n. C-17/17, Hampshire

6 Settembre 2018

In caso di insolvenza del datore di lavoro, lo Stato deve garantire a ogni dipendente almeno il 50% dei diritti maturati in base al regime di previdenza complementare cui questi è iscritto.

Tipo di Atto: Giurisprudenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Nel caso esaminato, un cittadino del Regno Unito aveva subito, a seguito dell’insolvenza del proprio datore di lavoro, la decurtazione di circa il 75% del diritti pensionistici maturati nel regime di previdenza complementare. In giudizio l’ente statale che eroga in Inghilterra le pensioni complementari in caso di insolvenza del datore di lavoro, aveva sostenuto che nella giurisprudenza della Corte l’importo minimo del 50% del trattamento complementare (richiesto dal lavoratore) deve ritenersi assicurato come media nei confronti di tutti gli iscritti a previdenze complementari. La Corte, investita dell’interpretazione del diritto comunitario in materia, afferma invece che il 50% rappresenta il minimo per ogni inscritto alla previdenza complementare.
Sezione: previdenza