Corte di Cassazione, sentenza 23 gennaio 2024, n. 2274

23 Gennaio 2024

Il caso di un doppio licenziamento, con motivi diversi, del medesimo dipendente.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

In una complessa vicenda giudiziaria, relativa all’autonoma impugnazione di due successivi licenziamenti, con diverse motivazioni, del medesimo dipendente, la Corte, ribadendo la propria costante giurisprudenza circa la possibilità di una siffatta evenienza, dovendosi peraltro ritenere il secondo licenziamento produttivo dell’effetto risolutorio solo in caso di invalidità o inefficacia del primo, ha precisato che: (i) il nesso tra i due licenziamenti cessa allorquando vi sia pronuncia definitiva sul primo licenziamento, che, se è di annullamento, consente al secondo licenziamento di produrre i propri effetti e, se è di rigetto dell’impugnativa, rende il secondo recesso definitivamente inefficace; (ii) è tuttavia evidente che la definizione stabile dell’assetto sostanziale non può che dipendere dal formarsi del giudicato sul primo licenziamento; (iii) ne deriva un tratto di autonomia tra i due licenziamenti, tale per cui l’inefficacia del secondo non può essere giudizialmente dichiarata (come invece avvenuto nel caso esaminato) sulla base di un dato provvisorio, quale derivante dalla pronuncia ancora impugnabile resa sul primo licenziamento; (iv) in tale ipotesi, il giudice del secondo licenziamento, se li giudizio sul primo licenziamento non è ancora giunto a pronuncia con sentenza passata in giudicato, deve pronunciare sulla legittimità o meno di esso e non sul nesso tra lo stesso ed il primo, proprio perché quel nesso si definisce solo al momento finale del giudicato formatosi sul primo licenziamento.