Corte di cassazione, sentenza 28 maggio 2015 n. 11067 – Ancora sul ricorso per cassazione per vizio di motivazione della sentenza, prima della recente riforma dell’art. 360, n. 5 c.p.c.

28 Maggio 2015

Ribadita la differenza tra le nozioni di giusta causa e di “giustificatezza” del licenziamento del dirigente.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

Con la prima parte della sentenza, la Corte riassume lo stato della propria giurisprudenza in ordine al vizio di motivazione della sentenza denunciabile con ricorso per cassazione, prima della recente riforma dell’art. 360, n. 5 c.p.c. (sulla quale, cfr. Cass. S.U. 7.4.2014 n. 8053 riportata sul n. 8/2014 della Newsletter).Quanto alla seconda parte, la Corte conferma la sua ormai uniforme giurisprudenza in ordine al significato delle due nozioni: la prima, la cui sussistenza esclude il diritto al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva, si sostanzia infatti in un inadempimento agli obblighi del dipendente talmente grave da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro; la seconda, più ampia, che esclude la spettanza dell’indennità supplementare prevista da alcuni dei contratti collettivi dei dirigenti, si traduce in assenza di arbitrarietà o pretestuosità del licenziamento. – Sezione: processuale