Processuale

Non sono richiesti gli intervalli minimi tra due contratti a termine, ridotti a 10 e 20 giorni dal decreto legge 28 giugno 2013, n. 76, per le attività prestate da tutto il personale addetto ai singoli spettacoli o serie di spettacoli consecutivi di durata prestabilita, a prescindere dal fatto che si tratti di personale artistico, tecnico, impiegatizio o operaio, a condizione però che si tratti di prestazioni temporanee e finalizzate alla realizzazione di specifici spettacoli.

Parere Dipartimento Funzione Pubblica n.6295 del 31/01/2014:la Presindenza del Consiglio, rispondendo ad un quesito formulato dal comune di Fiumicino, precisa che per i dipendenti pubblici che abbiano maturato un qualsiasi diritto alla pensione alla data del 31/12/201 si applica il regime pensionistico previgente alla l. 125/2013

Reiterazione dei contratti – Mancata specificazione delle esigenze di carattere temporaneo – Conversione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato con l’utilizzatore – Legittimità.

Tempo necessario alle operazioni di vestizione e svestizione – Retribuzione aggiuntiva.

CFL ULTIMO ATTO: la Cassazione esclude che le imprese italiane possano invocare il LEGITTIMO AFFIDAMENTO nella legge italiana per evitare di restituire le agevolazioni contributive fruite per la stipulazione di CONTRATTI DI FORMAZIONE E LAVORO e per la loro trasformazione in contratti di lavoro a tempo indeterminato.

Nei licenziamenti collettivi la regola di rispetto della proporzione esistente tra donne e uomini, nel procedere a licenziamenti di lavoratori con medesime mansioni, è inderogabile e si impone su tutti gli altri criteri di scelta. Il licenziamento adottato in violazione di tale regola è nullo.

Le somme pagate al dipendente in servizio al’estero per alloggio, studio dei figli, trasporto e magazzinaggio hanno natura retributiva e sono pertanto assoggettate a contribuzione e utili per il calcolo del t.f.r. (salvo, in quest’ultimo caso, diversa disposizione del contratto collettivo), ove erogate in maniera continuativa e senza specifico riferimento a costi effettivamente sostenuti.

Condannata, su ricorso della Commissione europea, la Repubblica Italiana per avere escluso la categoria dei “dirigenti” dall’ambito di applicazione della procedura nazionale prevista per i licenziamenti collettivi.

Contratti a tempo determinato – stabilizzazione ex art. 32 co. 9 della l. 183/2010 – quantificazione dell’ indennità – presupposto per la sua riduzione;
Indennità onnicomprensiva ex art. 32 co. 5 l. 183/2010 – natura forfettaria e non retributiva – rivalutazione monetaria e interessi legali – decorrenza solo dalla pronuncia di illegittimità del termine.

Attività di investigazione privata – attività di prestazione di servizi – terziario – inquadramento ai fini previdenziali – gestione assicurativa soggetti esercenti attività commerciali

Obbligo di repechage – onere prova del datore – onere di collaborazione del lavoratore mediante allegazione dei possibili posti di ricollocazione;
riacutizzazione malattia non direttamente legata alla mansione – obbligo mutamento delle mansioni – insussistenza.

Licenziamento – Riforma Fornero – Esperibilità da parte del datore di lavoro dell’azione di mero accertamento della legittimità del licenziamento attraverso il rito sommario introdotto dalla Legge Fornero – Trasmissione degli atti al Primo Presidente della Cassazione affinché valuti l’opportunità di rimettere la questione alle Sezioni Unite

Previdenza – Assegno di invalidità – Possibilità di dimostrare giudizialmente il requisito del mancato svolgimento di attività lavorativa mediante autocertificazione – Non sussiste