Ancora sui controlli tramite agenzie investigative
Corte di Cassazione, ordinanza 24 ottobre 2024, n. 27610
La vicenda riguarda un lavoratore di ruolo apicale, licenziato perché colto in più occasioni da un’agenzia investigativa mentre prolungava per parecchi minuti la pausa per la colazione o effettuava altre pause non autorizzate, intrattenendosi in chiacchiere con altri due dipendenti presso diversi esercizi commerciali. La Cassazione, nel confermare la legittimità del licenziamento, si sofferma, in particolare, sui controlli investigativi, osservando che: (i) secondo il proprio consolidato orientamento giurisprudenziale, i controlli tramite agenzia investigativa, come quelli mediante guardie particolari giurate, non possono riguardare, in nessun caso, l’adempimento della prestazione lavorativa, ma unicamente il compimento di atti illeciti; (ii) nel caso di specie, i comportamenti contestati al lavoratore, oltre ad avere potenziale rilievo penale, risultano, secondo i giudici, altresì lesivi del patrimonio e dell’immagine aziendale. Da qui la legittimità dei controlli e del licenziamento.