Corte Costituzionale, sentenza 4 dicembre 2023, n. 211

4 Dicembre 2023

Discriminatorio ritardare l’immissione in ruolo della vincitrice di un concorso pubblico perché in gravidanza.

Tipo di Atto: Corte Costituzionale

Il caso riguarda la vincitrice di un concorso pubblico per viceispettore della polizia penitenziaria, la quale, a causa della gravidanza, non aveva potuto frequentare il successivo corso di formazione (il cui superamento era necessario per la definitiva assunzione), venendo invece ammessa a partecipare al primo corso di formazione successivo all’assenza dal lavoro (corso che era stato tuttavia attivato ben dodici anni più tardi) e successivamente immessa nel ruolo dalla data all’avvenuto positivo superamento. Nel conseguente giudizio promosso per vedersi retrodatare, ai fini giuridici, l’immissione in ruolo alla medesima data degli altri vincitori del concorso, il Consiglio di Stato aveva sollevato questione di legittimità costituzionale della norma di legge che all’epoca non consentiva nel caso indicato l’uniforme inquadramento di tutti i vincitori del concorso. La Corte costituzionale, nell’accogliere la questione, osserva che, nel differire l’immissione in ruolo delle vincitrici del concorso assenti per maternità, le disposizioni censurate determinano un’ingiustificata disparità di trattamento delle donne in ragione della maternità, in contrasto con i principi di cui agli artt. 3, 31 e 37 Cost., poiché compromettono il tempestivo accesso delle donne all’impiego e comportano il rischio di disincentivare la partecipazione al concorso e persino la scelta della maternità.