Corte d’Appello di Roma, 14 febbraio 2017

14 Febbraio 2017

La mancata disponibilità aziendale a discutere delle nuove condizioni di lavoro, alternative al licenziamento, è comportamento contrario a buona fede e correttezza e rende il recesso illegittimo.
La datrice di lavoro aveva licenziato per giustificato motivo oggettivo il lavoratore dopo avergli offerto alcune alternative di ricollocazione, che egli aveva respinto in quanto dequalificanti. La Corte conferma la sentenza di primo grado che aveva ritenuto contrario a correttezza il rifiuto della società di concedere un incontro finalizzato a discutere le nuove condizioni di lavoro relative a un altro posto di lavoro disponibile, tale perciò da sorreggere il giudizio di illegittimità del licenziamento e la sanzione dell’indennizzo fissato in 16 mensilità di retribuzione.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di merito