Corte di cassazione, ordinanza 16 gennaio 2023 n. 1095

16 Gennaio 2023

Ancora sui criteri che connotano la subordinazione.
Sul regime sanzionatorio di una serie continua di contratti di lavoro autonomo a termine qualificati come subordinati.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

Sul primo punto, la tecnica di qualificazione adoperata è quella consueta: si costruisce un prototipo rigoroso, ma poi, di fronte di situazioni difficilmente apprezzabili secondo tale parametro, si ripiega su una serie di indicatori, che rimandano alla realtà concreta e da valutare nel loro complessivo significato. Ma nella sentenza emerge una serie di sottolineature, le quali, seppur anch’esse ricorrenti, meritano una segnalazione. Come quella relativa alla qualificazione operata dalle parti, indicata come meramente nominalistica ove non vi corrisponda il contenuto. Oppure il rilievo della genericità delle mansioni assegnate, che rende poi necessari interventi di specificazione e conformativi in corso di rapporto da parte dell’impresa.
Sul secondo punto, la sanzione per la reiterata illegittima conclusione di contratti a termine non viene ravvisata nell’applicazione, per il passato, della tutela indennitaria di cui all’art. 32, 5° comma della L. n. 183/201 (ancora vigente all’epoca), trattandosi di qualificazione di rapporto e non di nullità del termine e di conversione in contratto di lavoro a tempo indeterminato non di una serie continua di contratti di lavoro subordinato ma di contratti di lavoro autonomo. Sicché la conseguenza è la permanenza del rapporto di lavoro e il diritto, per il passato, al risarcimento del danno per le retribuzioni non corrisposte, secondo le regole generali.