Corte di Cassazione, ordinanza 19 dicembre 2023, n. 35480

19 Dicembre 2023

Sui criteri di accertamento di un licenziamento ritorsivo.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

La Corte d’appello aveva dichiarato nullo il licenziamento di tre dirigenti, nonché soci di minoranza della società datrice di lavoro, ritenendolo ritorsivo – rispetto alle critiche mosse da questi alla gestione societaria – in base all’accertamento presuntivo fondato sull’ineffettività della scelta organizzativa posta alla base del licenziamento e su altre circostanze significative. La Cassazione, nel confermare la decisione di merito, ribadisce anzitutto il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui, in materia di licenziamento per motivo illecito, il lavoratore deve provare, anche solo presuntivamente, che l’intento ritorsivo datoriale abbia avuto efficacia determinativa esclusiva della volontà di recedere. Tra gli elementi in proposito significativi ai fini dell’accertamento assume un’importanza a volte decisiva e comunque fondamentale l’eventuale assenza della giusta causa o giustificato motivo dedotti a giustificazione del licenziamento (il cui onere probatorio grava sul datore di lavoro). Con riguardo al caso di specie, la Corte osserva, in particolare, che la verifica giurisdizionale effettuata dal giudice di secondo grado, in linea con le indicazioni giurisprudenziali, è stata correttamente limitata al solo riscontro circa l’ineffettività e la pretestuosità della riorganizzazione addotta a base dei tre licenziamenti, senza estendersi a valutazioni concernenti la opportunità/congruità/necessità di tale scelta.