Corte di cassazione, ordinanza 28 maggio 2018 n. 13266
Sui limiti di liceità del controllo a distanza dell’uso degli strumenti informatici aziendali.
L’esame di un caso in cui un dipendente era stato licenziato perché colto a effettuare un gioco col computer aziendale, che aveva provocato un’indagine informatica ex post per la verifica positiva di eventuali precedenti, costituisce, per la Corte, l’occasione per ricordare la recente presa di posizione della CEDU in materia (sent. 5 settembre 2017, in questa Newsletter n. 19/2017), secondo la quale nell’uso degli strumenti di controllo deve individuarsi un giusto equilibrio tra i contrapposti diritti sulla base dei principi della “ragionevolezza” e della “proporzionalità” e deve essere comunque tutelato il diritto del lavoratore al rispetto della vita privata mediante la previa specifica informazione sulla possibilità e sulle modalità del controllo.
Sezione: rapporto di lavoro