Corte di cassazione penale, sentenza 6 dicembre 2023 n. 48533

6 Dicembre 2023

Infortuni e rischio lavorativo.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di Cassazione

Il titolare di un’impresa pirotecnica era stato condannato per l’omicidio, aggravato dalla violazione di norme antinfortunistiche, di un dipendente che, mentre operava con altri il carico dell’automezzo aziendale destinato a una manifestazione pirotecnica, parcheggiato su un terreno agricolo con pendenza del 10%, era stato investito e ucciso dall’autonomo, improvviso arretramento dello stesso. Col ricorso per cassazione, l’imputato ha, tra l’altro, contestato l’applicazione dell’aggravante antinfortunistica, affermando che nel caso di specie era mancato il rischio lavorativo, in quanto l’evento era derivato non dall’esplicazione del rischio d’impresa (ad es. il rischio di esplosione), ma dal normale rischio connesso alla circolazione dei veicoli. La Corte respinge questa tesi, rilevando che secondo la propria costante giurisprudenza quello che conta, ai fini del concreto sviluppo del rischio lavorativo, è, in sostanza, il fatto che la prestazione lavorativa sia posta in essere in un ambiente che possa definirsi di lavoro. Nel caso di specie ciò si era realizzato perché il dipendente stava svolgendo mansioni lavorative nei pressi di un automezzo che non poteva non essere collocato all’esterno, sul terreno agricolo (dati i rischi nel caricare il materiale all’interno di un capannone) e quindi avente una funzione strumentale rispetto all’attività d’impresa.