Corte di cassazione, sentenza 18 luglio 2017 n. 17723
La violazione della privacy di un dipendente nel corso di indagini difensive a suo carico comporta l’inutilizzabilità processuale e disciplinare dei dati raccolti.
Avendo rilevato ripetute irregolarità nei dati trasmessi da un proprio dipendente, avente il compito di accertare presso le unità periferiche il rispetto delle direttive commerciali della società, quest’ultima incaricò un’agenzia investigativa di svolgere al riguardo indagini, qualificate dai giudici come difensive. In giudizio, il lavoratore sostenne anche che tali indagini violavano la sua privacy, in quanto invasive. La Corte disattende tale valutazione, ma ci tiene a precisare che l’eventuale violazione della privacy del lavoratore nel corso di indagini difensive non comporta solo il risarcimento dell’eventuale danno (come ritenuto viceversa dai giudici di merito), ma anche l’inutilizzabilità dei relativi dati.
Sezione: rapporto di lavoro privato