Decreto-legge 10 marzo 2023 n. 20, in G.U. n. 59 del 10 marzo 2023
Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare.
Il decreto Flussi 2023, nel programmare i nuovi flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri, prevede misure per la semplificazione e accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro e per l’ingresso e il soggiorno al di fuori delle quote, oltre che disposizioni in tema di durata del permesso di soggiorno.
Viene anzitutto disposto, all’articolo 1, che le quote massime di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e per lavoro autonomo, vengano definite non più solo per un anno ma per un triennio (2023-2025), con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), il quale indicherà i criteri generali per la definizione dei flussi di ingresso, tenendo conto dell’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro, effettuata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
Il DPCM indicherà inoltre le quote massime di ingresso di lavoratori stranieri, per le causali stabilite dal D.Lgs n. 286/1998, per ciascuno degli anni del triennio di riferimento. Qualora se ne ravvisi l’opportunità, durante il triennio 2023-2025 potranno essere adottati ulteriori decreti. Le istanze che eccedono i limiti del citato DPCM potranno essere esaminate nell’ambito delle quote che si renderanno successivamente disponibili con gli ulteriori decreti.
La prospettiva triennale degli ingressi dovrebbe consentire di organizzare meglio l’attività sul medio periodo, unitamente alla scelta di estendere da due a tre anni la durata massima del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminato, autonomo e per ricongiungimento familiare.
L’articolo 4 del DL n. 20/2023, modificando l’articolo 5 del D.Lgs n. 286/1998, stabilisce che hanno durata massima di 3 anni (anziché i previgenti 2) i rinnovi dei permessi di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato, lavoro autonomo o ricongiungimento familiare.
Al fine di contrastare l’immigrazione clandestina il decreto Flussi 2023 dispone un inasprimento delle pene in caso di violazione delle disposizioni contenute nel Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. n. 286/1998). Viene inoltre introdotto il nuovo reato di morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina, con pene da dieci a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone, da 15 a 24 anni per morte di una persona e da 20 a 30 anni per la morte di più persone.
Il DL n. 20 interviene infine sull’art. 19 del citato D.Lgs. n. 286/1998 relativo al divieto di espulsione e di respingimento, abrogando le disposizioni che vietavano il respingimento, espulsione o estradizione (se non per ragioni di sicurezza nazionale, di ordine e sicurezza pubblica e protezione della salute) qualora ciò comportava una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare della persona.
Per l’immediata attuazione delle novità contenute nel DL n. 20/2023 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con nota n. 2066 del 21 marzo 2023, ha fornito alle proprie strutture territoriali ed interregionali istruzioni in merito alle procedure semplificate ed accelerate di rilascio del nulla osta per motivi di lavoro.