Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, circolare 20 novembre 2023

23 Novembre 2023

Procedure per l’affidamento ex art. 50 del d.lgs. n. 36/2023 – Chiarimenti interpretativi in merito alla possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie.

Tipo di Atto: Atti amministrativi (circolari, interpelli, note ministeriali, etc.)

Nelle more dell’atteso via libera da parte della Commissione Europea al versamento della quarta rata del PNRR, che presuppone come condizione un’accettazione dei correttivi al Piano richiesti dal Governo italiano, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23 novembre 2023 una circolare con la quale il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inteso fornire un’interpretazione dell’art. 50 del Codice degli Appalti Pubblici (decreto legislativo n. 36/2023), che reca la controversa (e da più parti criticata) regolamentazione degli appalti cd. sotto soglia, stabilendo che le stazioni appaltanti procedono all’affidamento dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie con affidamento diretto, o con procedura negoziata, senza indire un bando di gara pubblico.

La circolare ministeriale, al riguardo, chiarisce che “le disposizioni contenute nell’articolo 50 del Codice vanno interpretate ed applicate nel solco dei principi e delle regole della normativa di settore dell’Unione europea, che in particolare richiama gli Stati membri a prevedere la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di applicare procedure aperte o ristrette, come disposto dalla Direttiva 2014/24/UE”.

Con questo intervento interpretativo il Ministero delle Infrastrutture, innovando e rettificando gli orientamenti precedentemente espressi, indica inoltre che nella gestione delle procedure sotto soglia bisognerà tenere conto non solo del principio di risultato (art. 1 del Codice), ma anche degli altri principi del Codice, tra cui innanzitutto quello della trasparenza. È quindi fatta salva la possibilità per le stazioni appaltanti di indire procedure selettive pubbliche o bandi, valutando l’opportunità di ricorrervi sulla base dei principi comunitari, che sono appunto quelli della concorrenza e della trasparenza.