Salario minimo e lotta alla pirateria sindacale: gli strumenti indispensabili per contrastare il lavoro povero secondo l’associazione Comma2 Lavoro è Dignità
Il 26 ottobre scorso, il Presidente del Consiglio, rivolgendosi al Senato, ha sostenuto che il tema del salario minimo legale è uno “specchietto per le allodole” e che il contrasto alla povertà salariale è una sfida che si vince puntando sull’estensione della contrattazione collettiva: affermazioni che – spiega l’associazione Comma2 Lavoro è Dignità in questo contributo – ignorano che già oggi, in Italia, si contano quasi mille diversi contratti collettivi depositati, molti dei quali risultano sottoscritti da organizzazioni sindacali fittizie o di comodo e contemplano livelli retributivi da fame. Un fenomeno di vera e propria pirateria sindacale, che ha scatenato una competizione salariale al ribasso, per arginare il quale occorre necessariamente lavorare su due fronti: introdurre una seria legge di attuazione dell’art. 39 della Costituzione e determinare una soglia sotto la quale i minimi retributivi non possono considerarsi conformi ai criteri costituzionali di proporzionalità e sufficienza.