Tribunale di Catania, 4 novembre 2021

4 Novembre 2021

Illecito l’appalto di servizi di call center, quando il committente si ingerisce nell’organizzazione dell’appaltatore, anche attraverso la fornitura e il controllo costante degli applicativi indispensabili per lo svolgimento della prestazione.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di merito

Il Tribunale catanese accoglie il ricorso di alcuni lavoratori che avevano contestato la legittimità – ex art. 29 d.lgs. 276/2003 – di un appalto di servizi di call center e customer-care di un operatore telefonico, che peraltro aveva avuto origine in una precedente esternalizzazione di ramo d’azienda. Dall’istruttoria svolta erano emersi numerosi indici di mancata autonomia dell’appaltatore e di esercizio da parte del committente di poteri di organizzazione e direzione dei lavoratori: ad esempio numerose email inviate direttamente ai lavoratori e la presenza di personale esperto del committente per funzioni di coordinamento. Tra i criteri valutati, significativi i passaggi in cui si assegna rilievo alla facoltà riconosciuta alla committente dal contratto d’appalto di chiedere la rimozione del personale dalla mansione assegnata e, soprattutto, l’utilizzo da parte dell’appaltatore di sistemi applicativi della committente, la quale gestiva le credenziali di accesso e aggiornava periodicamente le procedure di utilizzo, così esercitando un potere conformativo della prestazione degli addetti al servizio.