Tribunale di Milano, ordinanza 8 maggio 2014
Il rapporto di collaborazione coordinata e continuativa istaurato senza l’individuazione di uno specifico progetto si converte automaticamente in rapporto di lavoro subordinato. Anche indipendentemente da ciò, se le mansioni del lavoratore sono semplici e si realizza lo stabile inserimento dello stesso nell’organizzazione aziendale, si può presumere la natura subordinata del relativo rapporto.
Il caso esaminato dal giudice riguardava il rapporto di collaborazione della segretaria di uno studio professionale, che il datore di lavoro sosteneva essere di natura autonoma. Il giudice qualifica viceversa il rapporto come subordinato sia per il mancato rispetto della disciplina del lavoro a progetto sia in forza delle sue caratteristiche di fatto accertate in giudizio. L’allontanamento dal lavoro subito dalla lavoratrice – e ritenuto dimostrato per l’assenza della prova delle sue dimissioni – viene pertanto ritenuto dal giudice illegittimo, in quanto intimato oralmente.