Tribunale di Modena, 7 marzo 2024
L’appalto nasconde una somministrazione irregolare di manodopera: rileva che la committente abbia concesso in locazione all’appaltatrice i macchinari necessari senza specificare il canone
Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato da alcuni lavoratori, adibiti ad un appalto per la produzione di alcuni pezzi presso una società terza, e riconosciuto la sussistenza di un rapporto di lavoro alle dirette dipendenze del formale committente. Secondo il Giudice i contratti in vigore tra le due società, formalmente qualificati come contratti d’appalto, non erano in realtà genuini e si risolvevano nella mera messa a disposizione delle energie lavorative dei ricorrenti, realizzando così una somministrazione illecita della manodopera in favore della committente. Insieme con altri elementi, rileva in questo senso la circostanza che i macchinari fossero di proprietà della committente e solamente concessi in locazione alla società appaltatrice, per un canone peraltro non specificato.