Tribunale di Napoli, 15 settembre 2022

15 Settembre 2022

L’eccessiva morbilità del dipendente, in assenza di superamento del periodo di comporto o della prova di un utilizzo fraudolento della malattia, non può giustificare il licenziamento.

Tipo di Atto: Giurisprudenza di merito

Il Tribunale ha accolto il ricorso di un lavoratore licenziato per giusta causa a fronte dell’eccessivo numero di assenze per malattia, secondo il datore di lavoro troppo spesso concomitanti con i giorni di riposo, festività, permessi o periodi di ferie. Secondo la società datrice, un simile comportamento aveva provocato gravi e disagi alla produttività aziendale, cagionando una lesione irreparabile del vincolo fiduciario alla base del rapporto di lavoro. Determinante, per il Giudice, è risultato il mancato superamento del periodo di comporto. Secondo il Tribunale, infatti, il periodo di comporto costituisce un limite congruo e idoneo a garantire un bilanciamento tra i bisogni del lavoratore e del datore, superato il quale può legittimamente procedersi al licenziamento anche in mancanza di ripercussioni negative sugli equilibri aziendali. Viceversa, l’eccessiva morbilità del lavoratore rimasta nei limiti del comporto non può integrare di per sé gli estremi dello scarso rendimento, e tanto meno assumere rilevanza disciplinare in assenza della prova di una condotta scorretta del lavoratore.