Corte costituzionale, sentenza 12 maggio 2017 n. 111

12 Maggio 2017

Efficacia diretta delle norme comunitarie nei giudizi interni allo Stato membro.

Tipo di Atto: Corte Costituzionale

Nel caso esaminato, erano sottoposte alla Corte costituzionale, in quanto sospette di incostituzionalità, anche per contrasto con norme comunitarie, leggi che stabiliscono residue diversità di trattamento tra impiegate e impiegati pubblici riguardo all’età di pensionamento. La Corte, rilevando che alcune delle norme comunitarie invocate (del Trattato e della Carta dei diritti fondamentali – TFUE e CDFUE) sono dotate di efficacia diretta nello Stato, ribadisce che conseguentemente il giudice nazionale avrebbe dovuto non applicare le norme nazionali in contrasto (così rendendo inutile l’investitura della Corte Costituzionale) e, in caso di dubbio, interrogare semmai la Corte di giustizia UE sull’interpretazione delle norme comunitarie in questione. In proposito, si ricorda che, se tutte le norme comunitarie costituiscono quantomeno un riferimento obbligatorio per l’interpretazione della legge interna da parte del giudice italiano, solo alcune di esse hanno efficacia diretta all’interno degli Stati membri (efficacia in alcuni casi solo verticale – tra Ente pubblico e il privato – e altre anche orizzontale – tra privati), nel quale ultimo caso il giudice italiano è tenuto a non applicare la disposizione interna in contrasto (col solo limite dei principi fondamentali del diritto costituzionale interno e dei diritti inalienabili della persona).
Sezione: principi fondamentali