Corte di giustizia UE, sentenza 5 febbraio 2015 in causa n. C-317/14

5 Febbraio 2015

Viola la regola della libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione la legge di uno Stato che, nel subordinare legittimamente l’assunzione in determinati uffici alla conoscenza della lingua nazionale, stabilisca che quest’ultima può essere certificata unicamente da un organo di tale Stato.

Tipo di Atto: Giurisprudenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Nel caso esaminato la Corte, su ricorso della Commissione europea, applica una regola già in precedenza affermata alla situazione del Belgio, che è suddiviso in quattro regioni linguistiche. Secondo la legge di tale stato, per accedere a determinati impieghi nelle regioni di lingua francese o tedesca, è richiesta la conoscenza della lingua delle relativa area e se essa non risulta da diplomi di studio riconosciuti, occorre sottoporsi ad un esame da parte di una autorità dello Stato stesso, che ne certifica i risultati. Pur ritenendo legittima la condizione della conoscenza di una determinata lingua, quando è funzionale all’esercizio delle funzioni da svolgere, la Corte valuta come lesiva della libertà di circolazione dei lavoratori degli altri Stati dell’Unione la norma che concede loro, ai fini indicati, l’unica chance dell’esame da parte di una autorità belga.
Commento: principi generali