Corte europea per i diritti dell’uomo (C.E.D.U.), sentenza 8 aprile 2014 in causa Dhahbi c. Italia
Condannata l’Italia dalla Corte di Strasburgo, per violazione del principio dell’EQUO PROCESSO e per DISCRIMINAZIONE nei confronti di un cittadino tunisino.
Un cittadino tunisino, residente in Italia con permesso di soggiorno di lunga durata e con un lavoro regolare, si era visto negare l’assegno per il nucleo familiare composto dalla moglie e da quattro figli, in quanto di nazionalità straniera. Promosso al riguardo un giudizio, sia i giudici italiani di merito che la Cassazione avevano respinto la richiesta del lavoratore di investire della questione la Corte di giustizia della UE. Su ricorso del cittadino tunisino, è infine intervenuta sulla vicenda la Corte europea per i diritti dell’uomo, che ha condannato l’Italia sia per la violazione della regola del giusto processo, per non avere la Cassazione (che ha l’obbligo di investire la Corte di giustizia UE delle questioni che coinvolgono in maniera seria la interpretazione del diritto europeo) adeguatamente motivato il rifiuto, sia per la discriminazione operata dalla legislazione italiana in ragione della nazionalità del richiedente. Sezione: Principi generali