Legge di bilancio: una nota di analisi e commento dei contenuti

23 Gennaio 2025

CGIL, Nota Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) del 23 gennaio 2025

Tipo di Atto: Normativa (leggi, decreti, etc.)

Si ritiene utile diffondere un’analitica e accurata nota pubblicata dalla Confederazione Generale del Lavoro il 23 gennaio, sui tanti contenuti della Legge di Bilancio. Premessi alcuni dati del quadro macroeconomico nel quale si collocano le scelte della maggioranza di governo, la nota ne sintetizza e commenta brevemente i contenuti, da quelli fiscali a quelli previdenziali, dalle scelte sui rinnovi dei contratti collettivi nel settore pubblico e quelle sugli investimenti e i tagli.

Tra i contenuti più preoccupanti si segnala l’effetto perverso della tecnica adottata quest’anno per la conferma del ‘taglio’ al c.d. cuneo fiscale, con il passaggio da una parziale riduzione sui contributi previdenziali ad un meccanismo di bonus o detrazioni sull’imponibile fiscale: gli uffici economici della Cgil hanno effettuato alcune simulazioni dalle quali emergerebbero effetti (forse) non previsti per i redditi più bassi (es. chi dichiara 8.500 euro l’anno), i cui titolari si troverebbero in alcuni casi gravemente penalizzati (v. pagg. 9 ss.). Nettamente sbagliate le misure di innalzamento dei costi di accesso alla giustizia a danno di diversi soggetti, tra cui coloro che propongono giudizi di accertamento del diritto alla cittadinanza (pag. 29). Decisamente insufficienti gli investimenti per il rinnovo dei contratti collettivi dei lavoratori pubblici, che a fronte di un’inflazione cumulata negli anni di mancato rinnovo, che supera il 17%, vedono la possibilità di recuperare non più del 6% (pag. 41). Critiche anche le misure in materia di pensioni, che secondo l’analisi della Confederazione sindacale aumentano le diseguaglianze (pag. 42).

Infine, tra i tanti altri argomenti, da segnalare la modifica ai requisiti per il diritto alla Naspi, che aumenta il rischio di rimanere senza copertura reddituale per i lavoratori che cambino lavoro e che vengano poi licenziati (ad esempio per mancato superamento della prova) prima di avere maturato altre 13 settimane di contributi (pag. 35).